mercoledì 15 maggio 2013

Luigi Tenco


I 75 anni di Luigi Tenco, il “ragazzo col sax”

Il cantautore si suicidò in un albergo di Sanremo durante l’edizione del 1967 del Festival

Luigi Tenco
Nato a Cassine, Alessandria, il 21 marzo del 1938, Luigi Tenco fonda il primo gruppo musicale nel 1953. Si chiamano Jelly Roll Boys Jazz band. Al banjo c’è Bruno Lauzi. Tenco suona il clarinetto. Nel repertorio, il meglio di Nat King Cole e Kid Ory. 
Nel 1957, scoppia l’amore con il sax, quando viene chiamato da Marcello Minerbi nel Trio Garibaldi. Per il trio Tenco scrive la sua prima canzone, che diventa la sigla di apertura dell’orchestra. Nel 1958 costituisce i Diavoli del rock, poi entra a far parte del Modern Jazz Group. 
In pieno boom economico, nel 1959, si trasferisce a Milano, ospite con l’amico Piero Ciampi di Gianfranco Reverberi, arrangiatore della Dischi Ricordi che lo invita a partecipare come session man alle registrazioni di La tua mano di Gino Paoli e Se qualcuno ti dirà di Ornella Vanoni. Dopo poco si trasferisce con Ciampi alla Pensione del Corso, dove alloggiavano anche Gino Paoli, Sergio Endrigo, Franco Franchi e Bruno Lauzi. 
Come cantante, ottiene un contratto discografico con la Dischi Ricordi. Il suo esordio con il gruppo I Cavalieri risale al 1959. Dopo l’incisione del primo disco, Tenco adotta gli pseudonimi di Gigi Mai, Dick Ventuno e Gordon Cliff, chiedendo a Nanni Ricordi di non apparire con il suo vero nome per non subire danni d’immagine essendo lui uno studente di Scienze politiche, per giunta iscritto a un partito politico.
Nel 1961 esce il suo primo 45 giri inciso come solista e con il suo vero nome, intitolato I miei giorni perduti. Nel 1962 comincia una breve esperienza cinematografica, con il film La cuccagna di Luciano Salce, nel quale canta il brano La ballata dell’eroe, composta dall’amico Fabrizio De André. Il primo 33 giri di Tenco esce proprio quell’anno, con successi come Mi sono innamorato di te e Angela, ma anche Cara maestra, che non viene ammesso all’ascolto dalla Commissione per la censura. Per questo motivo viene allontanato dalle trasmissioni Rai per due anni.

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