Per quanto si frequentino altri ambienti culturali, si abbiano altre visioni e idee sul mondo e sull’uomo, nessuno è esente dall’aver udito, anche per mero caso, il nome di David Bowie. ‘David Bowie’ è una sorta di brand della società, magari non si sa bene di che articolo si tratti, tuttavia si sa che esiste e, probabilmente, ha valore. È veramente curioso, a questo punto, sentire dallo stesso cantautore che cosa pensasse di se stesso in riguardo al titolo di innovatore: "Un innovatore? Non ho assolutamente alcuna idea di quale sia stato il mio contributo alla storia del rock". Quella di poc’anzi è una delle frasi facilmente rilevabili in rete ma che, dando una scorta alle caratteristiche peculiari dell’artista Bowie, si attaglia perfettamente all’aspetto ludico col quale si avvicinava alla composizione. 
David Robert Jones, questo il vero nome dell’artista, era nato l’8 gennaio del 1947. Aveva festeggiato il compleanno da pochissimo e, da pochissimo, aveva pubblicato un bell’album. “Blackstar” è stato fatto uscire proprio l’8 gennaio, in coincidenza col suo compleanno. Questo Cd è il suo ventisettesimo album da studio. “Blackstar” ha richiesto all’autore tre anni di attenzione: l’ultimo lavoro era stato pubblicato nel 2013 e si chiamava “The Next Day”. Vale la pena segnalare che, come una sorta di preveggenza, contemporaneamente al Cd è stato pubblicato anche un nuovo video, Lazarus”. Qui, Bowie appare tutto bendato ed in procinto di risorgere: per avviarsi verso un altro sentiero del proprio destino.